L'assassinio di Jean-Paul Marat è avvenuto il 13 luglio 1793 nella sua vasca da bagno a Parigi, durante la Rivoluzione francese. Marat, un politico e giornalista radicale, è stato assassinato da Charlotte Corday, una monarchica e sostenitrice della controrivoluzione.
Corday era entrata di nascosto nella casa di Marat sotto il falso pretesto di fornirgli informazioni sulle persone a favore dei monarchici. Quando Marat la ricevette nella sua vasca da bagno, Corday estrasse un coltello e lo pugnalò al petto. Marat morì quasi istantaneamente a causa della ferita mortale.
Corday fu arrestata sul posto e successivamente condannata a morte per il suo assassinio. Fu ghigliottinata il 17 luglio 1793.
La morte di Marat divenne un momento significativo nella Rivoluzione francese. Marat, attraverso il suo giornale "L'Ami du peuple" (L'Amico del popolo), era un importante fautore della violenza rivoluzionaria e della repressione dei sostenitori della monarchia. Dopo la sua morte, Marat divenne un martire rivoluzionario e il suo omicidio venne visto come un atto disperato da parte dei monarchici per fermare l'avanzata della Rivoluzione francese.
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